Il 31 ottobre, le aule scolastiche di tutta Italia rimarranno vuote, non per una vacanza programmata, ma per una protesta significativa del personale scolastico. In questa giornata, docenti e personale ATA delle scuole, università, accademie e conservatori hanno deciso di incrociare le braccia, chiedendo riforme urgenti e miglioramenti nelle loro condizioni lavorative.
Cause e Rivendicazioni dello Sciopero
La motivazione principale che sta dietro questa vasta mobilitazione riguarda la richiesta di un “contratto giusto e un lavoro stabile”. Nonostante l’inflazione che ha eroso il potere d’acquisto dei salari, la recente legge di bilancio non ha previsto risorse aggiuntive per i rinnovi contrattuali per il periodo 2022-2024. Inoltre, il problema del precariato rimane irrisolto, con un quarto dei lavoratori tra ATA e docenti senza un contratto a tempo indeterminato, influenzando negativamente tanto la loro vita personale quanto la qualità dell’insegnamento offerto agli studenti.
La Protesta nelle Regioni
In tutta Italia sono stati organizzati presidi e manifestazioni, dimostrando l’ampiezza e la serietà della situazione. Ecco alcuni esempi significativi:
- Nel Lazio, una grande manifestazione ha avuto luogo a Roma, richiamando l’attenzione nazionale sulla questione.
- In Lombardia, il presidio di Milano è stato un punto di incontro per molti lavoratori che hanno voluto esprimere il loro dissenso.
- Il Piemonte ha visto Torino diventare un palcoscenico per la protesta, con un presidio davanti all’Ufficio Scolastico Regionale.
Il Contesto Politico e le Richieste di Riforma
La tensione tra i sindacati e il Ministero dell’Istruzione è palpabile, con critiche aperte alle politiche attuali. Le riforme proposte dal ministro, percepite come regressive e autoritarie, includono problematiche come la filiera tecnologico-professionale e il nuovo liceo “made in Italy”, che sembrano privilegiare una visione più aziendalistica dell’educazione rispetto a una formazione comprensiva e inclusiva.
Reazioni e Futuri Passi
La risposta del governo alle rivendicazioni è attesa con ansia sia dai lavoratori che dalle famiglie degli studenti. Le date di mobilitazione del 31 ottobre e del 15 novembre sono solo l’inizio di un dialogo che si spera porterà a cambiamenti concreti e miglioramenti nelle condizioni di lavoro del personale scolastico e nella qualità dell’istruzione offerta.
Conclusion
Lo sciopero del 31 ottobre è un chiaro segnale di malcontento e richiesta di attenzione da parte del personale scolastico di tutta Italia. Le loro richieste di contratti più giusti e condizioni di lavoro stabili non sono solo una questione di benessere lavorativo ma anche di qualità dell’educazione offerta ai giovani studenti. La palla ora passa al governo e al Ministero dell’Istruzione, che dovranno dimostrare di ascoltare e agire in risposta alle sollecitazioni ricevute.
Fonte: https://www.adnkronos.com/cronaca/sciopero-31-ottobre-2023-scuola-oggi_6TxbUxsSEnOePkQmY2QonR